Cordone – o per meglio dire moncone ombelicale: cosa fare?
MONCONE OMBELICALE: COSA FARE?
Diciamocelo: il moncone ombelicale (dire cordone non è esatto, perché quello che resta dopo il suo taglio ne è appunto solo un pezzetto) non è propriamente una bellezza da vedere e molti genitori sono preoccupati al pensiero di cosa devono fargli.
Medicarlo? Non medicarlo? Alcol, acqua ossigenata o prodotti specifici?
Il business imperversa anche su questo aspetto e conosco genitori che spendono decine e decine di euro di prodotti totalmente inutili e che spesso usano appena una volta o due.
È abbastanza increscioso che anche in molti ospedali pubblici vi sia la pratica di consigliare un prodotto commerciale sul libretto di dimissione addirittura mettendo un timbro con il nome del prodotto consigliato 😑.
Ma cosa facevano le nostre bisnonne? O ancora cosa fanno tutti gli altri Mammiferi?
Serve davvero spendere decine di euro per quel pezzetto nerastro che cadrà a giorni?
Vuoi sapere una cosa?
La cosa più efficace per farlo cadere prima possibile è NON FARE NIENTE.
Il moncone va incontro a un processo di *mummificazione*. Quindi quello che lo agevola è stare *asciutto*.
L’alcool – tanto usato dalle nostre mamme – *ritarda la caduta* oltre ad avere un odore sgradevolissimo per il neonato che ha l’olfatto molto più sviluppato del nostro.
E le garze? Ecco, aiutano proprio a creare un bell’ambiente caldo-umido che difatti non aiuta proprio ad asciugarsi! Per non parlare della difficoltà a farle passare sotto la molletta che spesso è molto aderente al pancino, o ai filini di cotone che si incollano al moncone!
Certo il pannolino alcune volte non aiuta, perché tiene la parte sempre coperta e spesso umida, ma basta banalmente controllare quando è bagnato e cambiarlo… e poi i pannolini attuali fanno bene il loro mestiere, è difficile trovare la pelle bagnata! Oppure si può ripiegarlo sul davanti in modo da tenere il moncone più scoperto.
E se si infetta?
Le infezioni sono rare in Italia e potete scongiurarle già con il contatto pelle a pelle della mamma con il neonato, l’allattamento al seno esclusivo, e un livello di igiene *normale* in casa . Tutti questi sono fattori che riducono la possibilità che questo evento occorra.
Se il moncone e la cute circostante diventano rossi, gonfi, o maleodoranti, ed il neonato manifesta segni di dolore quando toccato in quella zona o di irritabilità o presenta febbre (superiore a 38°), allora può essere in atto un’infezione del moncone, detta onfalite. In questo caso bisogna contattare il pediatra in breve tempo, per procedere ad una diagnosi ed eventualmente cominciare una terapia con antibiotici. In questo caso è importante evitare il “fai date”. Un’infezione del cordone, anche se rara, può essere molto seria.
Quanto tempo ci mette a cadere il moncone?
Ti dirò la verità: io non ho fatto un bel niente per entrambi i miei figli ed è caduto in meno di una settimana…
Mediamente comunque una decina di giorni (da un minimo di 7 ad un massimo di 14 giorni). Però questo tempo può *allungarsi* se il moncone viene trattato con antisettici, come alcool, amuchina, mercurocromo, o altri disinfettanti!!! Capito?!?!?! ALLUNGARSI…
Ragiona: se deve mummificare tutto quello che è liquido come può aiutare??😏
Si può fare il bagnetto?
Generalmente si consiglia di non fare al neonato il bagno per immersione, cioè nella vasca, finché il moncone non si è separato e la cicatrice non è asciutta. Questa accortezza servirebbe ad evitare di allungare i tempi della caduta del moncone e per evitare che attraverso l’acqua del bagnetto alcuni germi possano raggiungere il cordone ed entrare nell’organismo del neonato. Questa raccomandazione tuttavia non è basata su alcuna evidenza scientifica e non è universalmente adottata: in Germania, ad esempio, il bagnetto viene fatto ai bambini fin dai primi giorni.
E se si sporca o bagna?
Lavalo velocemente con acqua e una puntina di sapone e asciuga bene (puoi anche usare il phon a media temperatura ma non lo tenere troppo vicino! I neonati sono più sensibili di noi al troppo calore).
E non vi date troppa pena per ‘sto moncone😬. Guarda mamma gatta: non se ne preoccupa e cade lo stesso quando deve cadere.
Una volta caduto guarda l’aspetto della pelle intorno: è bella rosea e non presenta tumefazione o gonfiore? Via libera al bagnetto!
Serve continuare a medicarlo? A dire il vero se hai letto bene sopra non serviva neanche prima che cadesse 😂, figurati dopo!
Può accadere a volte che si sia staccato quando ancora c’era un pezzettino di pelle non perfettamente cicatrizzato: forse uscirà ancora una goccina di sangue o siero. Non ti far prendere dallo spavento! Si formerà subito una crosticina che permetterà alla pelle di finire il suo lavoro. Non serve fare altro… lascia che il corpo lavori.
All’interno dell’ombelico sarà ancora presente della pelle nerastra e secca: questo è normale e ci metterà un po’ a diventare tutta rosea.
Porta il bimbo al pediatra solo se vedi che la pelle intorno è gonfia o rossa o continua a “buttare” siero o sangue misto a siero o se ti sembra che ci sia pus. Il pediatra verificherà che sia tutto a posto.
Buon bagnetto!
Martina Carabetta, IBCLC
www.consulenteallattamento.it
Fonte con adattamento ed integrazione dell’autrice: saperidoc