SEI NELL'AREA TEMATICA ‘0- 4 ANNI’
Da quando hai partorito (ma spesso anche da prima), avviene un fenomeno inspiegabile: tutti ne sanno più di te, e si sentono in dovere di dispensare le loro preziose perle di saggezza. Generalmente sei tu quella che sta sbagliando qualcosa…
Ovviamente sei inesperta, soprattutto se sei al primo figlio, ma ciò non significa che ti sei totalmente instupidita!
Eppure ti potresti trovare continuamente sommersa di consigli, sulle cose più banali e disparate: l’hai vestito troppo; l’hai vestito troppo poco; lo allatti di nuovo? ma sei sicura che il tuo latte è buono? non lo tenere troppo in braccio che si vizia; abitualo a stare con altre persone; eh, si vede che già l’avete viziato! perché non gli dai l’acqua, la camomilla, il succo di limone per il singhiozzo? lascialo un po’ piangere che gli si aprono i polmoni; mah, ai miei tempi non si faceva mica così…
Prima di rischiare una lite familiare o che accoltelli il prossimo che si avvicina a te, vieni a questo incontro gratuito in cui rideremo (e forse ci lasceremo sfuggire anche qualche lacrima) un po’ sulle scenette tipiche che accadono ai neogenitori, e scopriremo qualche trucchetto utile di sopravvivenza e comunicazione efficace!
Ti aspettiamo allincontro tematico mercoledì 4 marzo dalle 10.30 alle 12.00.
I bambini sono come sempre i benvenuti, e anche i mariti (o generi). Le suocere anche sono le benvenute, a loro rischio e pericolo 🙂
Il tuo bambino sta diventando troppo pesante o ‘ingombrante’ da portare avanti o sul fianco?
Vorresti avere le braccia libere mentre lo porti in braccio?
Sai che puoi gestire buona parte delle tue attività quotidiane portando tuo figlio in modo corretto per entrambi, meno stancante per la tua schiena?
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I 38 Fiori di Bach sono un rimedio completamente naturale, sicuro, atossico e senza effetti collaterali, che si rivela utile sia per te prima, durante e dopo la gravidanza, sia per il tuo neonato o bambino.
Le emozioni che si vivono durante la gravidanza sono grandi e mutevoli, e i Fiori possono aiutarti ad essere più serena e tranquilla per poter affrontare al meglio questa esperienza così unica e importante nella tua vita. I cambiamenti fisici e ormonali che si vivono durante i nove mesi, e le novità a cui si va incontro, possono far insorgere sia in te che nel tuo bimbo tutta una serie di nuove emozioni che vi destabilizzano, o che talvolta possono dar luogo anche a delle sintomatologie fisiche. Parliamo di paure, insicurezze, nervosismo, stanchezza, stress etc… che durante la gravidanza possono mettere a dura prova l’equilibrio della futura mamma; anche dopo la nascita del bambino, a volte preoccupazione per la sua crescita, la salute, il pensiero di non essere all’altezza del nuovo ruolo, i ricordi dolorosi se il parto è stato traumatico, la difficoltà a gestire la nuova situazione o le persone invadenti o, ancora, per quanto riguarda i neonati e i bambini, tutte le sfide che la crescita gli mette davanti come la nascita, l’ambientamento alla vita fuori dall’utero, la dentizione, le prime coliche, le crisi di pianto o l’inserimento al nido, la gelosia per l’arrivo di un nuovo fratellino o sorellina per i bimbi più grandi etc… una lista che potrebbe davvero continuare all’infinito.
Se ti ritrovi in queste emozioni appena descritte o nelle innumerevoli altre che non abbiamo citato, i Fiori di Bach possono fare al caso tuo e rivelarsi un valido sostegno che agisce dolcemente su ognuno aiutandolo a ritrovare il proprio benessere ed equilibrio interiore. I rimedi lavorano sulle emozioni negative che emergono in questi momenti, e dissipandole come nubi riportano la persona in contatto con sé stessa, così da farle ritrovare l’armonia e la serenità, grazie alle quali il corpo avrà a disposizione maggiore forza e strumenti e farà funzionare al meglio le sue naturali difese.
Ogni persona è un individuo unico e speciale, per questo non esistono delle efficaci miscele preconfezionate, ma è opportuno per ognuno trovare il mix adatto di Fiori che in quel momento fa al suo caso. Inoltre i Rimedi del Dott. Bach sono stati riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come medicina complementare, ed è per questo che non si sostituiscono mai alle terapie mediche, ma anzi lavorano in sinergia con esse, potenziando e accelerando il loro effetto verso una completa guarigione.
In questo incontro gratuito per tutti gli associati*, Sarah Paroletti, floriterapeuta certificata, ci introdurrà nel mondo dei Fiori di Bach e potrete apprenderne le mille applicazioni.
Quando: giovedì 7 luglio 2016 dalle 10.30. Gli incontri durano circa 1 ora e mezza e sono gradite le prenotazioni.
Per chi: futuri e neogenitori. I bambini sono i benvenuti!
* Tutte le attività di Latte & Coccole sono rivolte agli associati. Per associarsi a Latte & Coccole è sufficiente compilare la richiesta e pagare la quota di 10 euro che ha validità per tutte le attività che si terranno nell’anno solare.
Quando si inizia lo svezzamento, spesso le mamme pensano che in quattro e quattr’otto il pupo spazzolerà piattoni di minestra… ma se tu hai iniziato a proporre i cibi solidi già da settimane e il tuo bimbo ancora fa solo degli assaggi, forse sei presa da mille dubbi. Cosa sto sbagliando? Devo cambiare menù?
Se poi allatti, ecco che tutti ti danno la soluzione: la colpa è del tuo latte, finchè continui ad allattare il tuo bambino è ovvio che non mangerà nulla.
Quindi devi svezzare bruscamente dal seno per poter finalmente vedere il tuo piccolo mangiare a tavola con voi? Assolutamente no…
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La comunicazione empatica Quante volte hai parlato con tuo figlio/a senza essere riuscito a trasmettere ciò che veramente intendevi? Quante volte hai avuto la sensazione che tuo figlio facesse fatica a comprendere quello che stavi dicendo, o hai pensato che non ti ascoltasse per niente? Quante volte devi ripetere sempre la stessa cosa e ti sembra di non capirvi mai? Molti di noi, genitori e non, fanno queste esperienze, ogni giorno, con i figli, e in generale in famiglia e fuori. Possiamo fare qualcosa per cambiare queste situazioni? Quando comunichiamo, conta molto la nostra intenzione e come comunichiamo. Se attraverso le nostre parole riusciamo a connetterci empaticamente all’altra persona, parlando senza giudicare, diventa molto più probabile che anche l’altro si interessi a noi. Questo tipo di comunicazione ci invita a considerare a cosa stiamo reagendo quando parliamo, a scoprire i sentimenti che questo solleva in noi, ai bisogni che sono alla base di questo sentimento, e a che cosa possiamo chiedere concretamente a noi stessi o agli altri per far sì che il nostro bisogno cominci ad essere soddisfatto.
Impariamo così a dare empatia a noi stessi e agli altri, a connetterci con il nostro cuore e con quello degli altri.
Venite ad esplorare ed apprendere insieme a noi la comunicazione empatica in questo seminario introduttivo ai concetti della comunicazione empatica e non violenta.
Il seminario è a numero chiuso e con preiscrizione obbligatoria e sarà tenuto da Sheri Parpia.
Quando: sab 16 maggio 2015 dalle 14:30 alle 18:00 e domenica 17 maggio dalle 9:30-13:00 e 14:00-17:00 (pranzo insieme).
I bambini sono i benvenuti e sarà predisposto uno spazio per i più grandi (i piccoli stanno con noi) se vogliono giocare per conto loro. Lo spazio è baby friendly.
Siamo a disposizione anche per altre date su vostra proposta con un numero sufficiente di interessati.
Costi: prezzo promozionale per questo seminario! 100 euro. Se venite in coppia 150 euro anzochè 200!
La formatrice:
Sheri Parpia è studente di Comunicazione Non Violenta da diversi anni ed è stata ammessa al percorso di certificazione nel 2013.
Si occupa di ascolto e comunicazione amorevole, rispettoso e non giudicante in vari ruoli sin dal 1975, iniziando a lavorare come volontaria in gruppi universitari organizzati per dare sostegno tramite servizi telefonici notturni ad altri studenti con problemi di depressione, per poi dedicarsi ad ascolto di donne con figli piccoli (1985), diventa formatrice nel 2004 per gruppi di volontari e genitori. Studente di Comunicazione Nonviolenta dal 2003, ha fatto numerosi corsi insieme a Vilma Costetti ed altri formatori di CNV.
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Il movimento fisico dalla prima infanzia e per tutta la vita, gioca un ruolo importante nella creazione delle reti neurali, che stanno alla base dell’apprendimento
Carla Hannaford
L’attività principale di un bambino è quella di sperimentare se stesso ed esplorare il mondo che lo circonda. Il proprio modo di sentire, conoscere lo spazio, le sue capacità motorie e di relazione si esprimono attraverso l’arte del gioco e del movimento, strumenti questi che facilitano i naturali processi evolutivi e di apprendimento del bambino. E’ importante che in questa prima fascia di età ciò avvenga con la presenza del genitore che rassicura e rinforza ogni sua scoperta.
Il laboratorio “Cresciamo insieme” offre uno spazio di gioco ai genitori e ai bambini da 0 a 15 mesi. Ogni bimbo potrà conoscere e sperimentare oggetti morbidi ed elastici, come la stoffa, resistenti, come il legno, che si lanciano come una palla, tutto sarà nuovo e importante, e soprattutto sarà al servizio dello sviluppo delle sue abilità motorie, inoltre la condivisione con gli altri bambini favorirà la socializzazione.
I genitori partecipano attivamente e vengono aiutati ad osservare l’attività spontanea del bambino per capire quale fase sta attraversando, e come aiutarlo nelle sue tappe che lo porteranno al camminamento.
Il laboratorio è condotto da Roberta Bassani, danza-movimento terapeuta e educatore del movimento in età evolutiva (IDME – Approccio BMC) E Margherita Ferraro, BMC, TNPEE, AIMI.
Per chi: bambini da 0 a 15 mesi accompagnati da uno o entrambi i genitori
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Sapete perché la palla è il gioco più amato dai bambini?
Venite a scoprirlo insieme a noi! Tornano i laboratori di gioco e crescita psicomotoria di Latte & Coccole, insieme ad Angelica Costa!
Guideremo bimbi e genitori alla scoperta attraverso i sensi e alla conoscenza specifica di
palle, palloni, palline e palloncini
piccole, grandi, gigante e piccini
di velluto, legno, metallo o a palline
leggere come l’aria e pesanti come un elefante!
da sfiorare, aggrappare, calciare e lanciare
da far quello che vi va di fare!
In questo laboratorio di stimolazione psicomotoria, cognitiva e creativa, studiato per incrementare le loro abilità motorie, lavoreremo anche sulla percezione dello spazio e il rafforzamento del rapporto bambino-mamma/papà attraverso il gioco spontaneo e creativo.
Conduce Angélica Costa, esperta in educazione del movimento in età evolutiva.
Laboratorio a numero chiuso!
Quando: martedì 18 giugno dalle 16.30 alle 17.45
Chi: bambini da 1 a 3 anni
Costo: 10€
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Lo sviluppo psicomotorio è fondamentale per ogni essere umano.
Spesso come genitori non sappiamo però cosa aspettarci:
– è normale che non faccia o faccia questo o quello per la sua età?
– perchè il suo cuginetto già sta seduto/striscia,/rotola/gattona e lui/lei no?
– come posso comprendere se le tappe si stanno succedendo nel modo più armonico e fisiologico?
– posso fare o correggere qualcosa per accompagnare mio figlio in questa avventura?
In questi mesi vi abbiamo accompagnati e risposto a queste domande con i nostri corsi, laboratori e incontri-dibattiti: e ora che arriva l’estate??
Abbiamo pensato anche a questo :)!
In questo minicorso prima della pausa estiva vi daremo gli strumenti per continuare – o iniziare 🙂 – ad accompagnare i vostri piccoli nella loro crescita.
Grazie all’osservazione e interazione individuale con ogni singolo bambino, apprenderai a che punto dello sviluppo psicomotorio è il tuo bimbo e ti insegneremo esercizi specifici mirati per seguirlo e agevolare la sua crescita durante l’estate. Tutto questo in modo divertente e giocoso!
Il corso è condotto da Angelica Costa, psicologa, psicomotricista ed educatrice del Movimento in Età Evolutiva (IDME, SME)
Per chi: bambini da 0 a 6 mesi
Quando: GIOVEDÌ 20 e 27 giugno dalle 11.30 alle 13.00
Attenzione: Solo per il 27 giugno, il minicorso avrà il costo di 20 € invece di 25€!
Inoltre, a tutti gli iscritti sarà dato in buono sconto del 20% per l’iscrizione al corso Baby Moves che riprenderà a settembre.
Il corso è a numero chiuso, iscrivetevi presto!
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Il vostro piccolo principe o principessa è appena nato, ma avete scoperto che è stato scambiato in culla con… un camionista (con tutto il rispetto per la categoria)!!!
Tutti si preoccupano infatti che faccia il suo bel ruttino, e magari anche più di uno, ad ogni fine poppata.
Così quando il pupo mangia, dopo la poppata ecco il dilemma: ruttino sì o no? L’ha fatto e non l’ho sentito? Era troppo poco e deve farne ancora? Deve farlo sempre o no? Cosa fare e quanto aspettare? E se non lo fa, posso metterlo giù?
E così ho incontrato genitori che stavano anche delle mezz’ore o ore intere ad aspettare questo fatidico evento, magari anche battendo in modo vigoroso ininterrottamente sulla schiena del malcapitato o macinando chilometri su e giù per il corridoio…
Ora vi svelerò un segreto: il ruttino non è obbligatorio :). Un bambino che non fa il ruttino non ha gravi problemi di salute. Un bambino sano non soffoca per l'(eventuale) rigurgito.
Ci sono bambini che lo fanno ‘sto benedetto ruttino e bambini che non lo fanno; quelli che finché non lo fanno non trovano pace, quelli per i quali è un evento random (a volte sì, a volte no), e quelli per i quali il ruttino è un evento rarissimo ed eccezionale.
Io dico sempre che i neonati si dividono in due categorie: i principini e principesse, e i camionisti appunto.
Come fate a sapere a che categoria appartiene il vostro? Datevi qualche settimana di tempo e lo scoprirete :).
Quindi se vi accorgete che è inutile mettere la vostra principessa giù prima che abbia eliminato la sua bolla d’aria nello stomaco in quanto strillerà fino al momento in cui non si è liberata, allora vi renderete conto che vale la pena godervi il dopo poppata con il relax di entrambe (mamma e figlia) finché non è avvenuto l’evento tanto atteso.
Ma se il vostro bambino invece non lo fa regolarmente o lo fa sporadicamente o dopo un’ora e mezza, lasciate perdere il ruttino: quando dovrà farlo lo farà – e ve lo farà capire se gli serve una mano!
Alcuni nonni vi dicono che se non fa il ruttino significa che non ha digerito, non ha digerito ”bene”, o cose del genere; in realtà il ruttino non è né più né meno quello che è: aria che esce dallo stomaco. Non c’entra niente con la digestione. Se avviene appena dopo o durante la poppata, a volte si porta su un pochino di latte, in tal caso ancora liquido. Se invece avviene dopo un po’ dalla poppata, può aver iniziato la digestione e quindi apparire come “ricottina”: la differenza di aspetto del latte rigurgitato quindi non è un segnale di problemi di digestione ma solo del momento in cui è stato rigurgitato.
Di solito poi non serve molto di più che tenerli in posizione un po’ eretta o semiseduta: insomma che la testa sia più in alto dello stomaco, in modo che la bolla d’aria sia facilitata a salir su. Una delle posizioni classiche che usano tanti genitori per esempio è col bambino appoggiato in modo che sbirci appena sopra la spalla.
Poi molti di voi si saranno accorti che se il pupo deve farlo, lo fa benissimo anche da sdraiato!
Alla fine, la regola è sempre la stessa: i bambini non sono tutti uguali, vanno osservati.
Potete rilassarvi allora e smettere di monitorare i ruttini: ci sono cose più interessanti e piacevoli di cui occuparvi coi vostri bimbi!
C’è però un’altra preoccupazione: e se poi gli vengono le coliche?? Le coliche non sono dovute all’aria nella pancia ma di questo ne abbiamo parlato già qui :).
Martina Carabetta, IBCLC
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…i rondinini prenderebbero l’aggiunta di insetti artificiali.
Mamma rondine palperebbe il gozzo dei piccoli per sapere se deve imbeccarli oppure no.
Papà rondine sarebbe ossessionato dal timore che gli insetti non siano sufficienti.
Le rondini avrebbero difficoltà a rigurgitare gli insetti nel becco dei loro piccoli, e prenderebbero farmaci per renderlo possibile.
Mamma e papà rondine andrebbero a un corso che spiega loro come imbeccare la prole, con quali orari e quali quantità.
Se le rondini avessero ditte che vendono sostituti del cibo naturale, verrebbe loro raccomandato di disinfettare il becco prima di introdurlo nei beccucci spalancati dei loro figli.
Medici rondine misurerebbero la lunghezza del becco dei genitori e il loro gozzo, decretando il primo “troppo corto” e il secondo “poco capace”.
Pediatri rondine sentenzierebbero che i rondinini non sono in grado di valutare quando hanno bisogno di cibo, e che i loro stridii sono un modo per “sviluppare i polmoni”, o forse un problema di reflusso.
Psichiatri rondine direbbero ai genitori che i rondinini, strillando, stanno cercando di manipolarli.
Verrebbero fabbricati becchi finti con i quali imbeccare i rondinini per farli stare buoni finché non arriva l’orario dell’imbeccata vera.
Verrebbero costruiti nidi con le sbarre, separati da quello dei genitori, per impedire ai piccoli di b
uttarsi giù dal nido, e per insegnare loro l’indipendenza.
I genitori troppo solleciti a imbeccare i figli verrebbero accusati di “non volerli lasciare volar via”.
Consulenti professionali in imbeccamento materno insegnerebbero alle mamme rondine come far sì che i piccoli aprano bene il becco.
i genitori rondine verrebbero sottoposti a una dieta ristretta a pochi tipi di insetti, nella convinzione che insetti troppo saporiti inducano i rondinini a “rifiutare il becco della mamma”.
Verrebbero pubblicate delle curve di crescita che misurino la “giusta” lunghezza delle ali per ogni età dei nidiacei; chi non raggiunge lo standard verrebbe svezzato a pappine.
Molti rondinini diventerebbero così grassi per le aggiunte di insetti artificiali, da non riuscire a volare via dal nido.
Altri si ammalerebbero o deperirebbero. La colpa verrebbe data alla mania dei genitori di “imbeccarli a tutti i costi”.
Si suggerirebbe ai genitori di non imbeccarli per un periodo troppo lungo, per evitare di rovinare i propri becchi.
Si farebbero campagne sociali per garantire ad ogni coppia di rondini una fornitura di insetti artificiali nel caso che i propri non bastino.
Sulle confezioni di insetti artificiali sarebbe scritto: “L’imbeccamento naturale è il modo migliore di alimentare il tuo rondinino, ma se non hai abbastanza insetti oppure se devi tornare presto al lavoro di svolazzare, allora i nostri insetti sintetici ti daranno un cibo del tutto equivalente”.
Il tasso di mortalità dei rondinini aumenterebbe.
Si formerebbero gruppi di auto-aiuto da-rondine-a-rondine per reimparare l’antica “arte dell’imbeccamento”.
Un’industria di insetti artificiali si pubblicizzerebbe con slogan come: “dall’uovo al cielo, Nidiol è sempre con te”
Verrebbero fatte leggi per impedire la pubblicità aggressiva di insetti artificiali.Allo scopo di promuovere e difendere l’imbeccamento naturale, verrebbe fondata la WAPA, world alliance for peckfeeding action.
…Per fortuna, le industrie del cibo per l’infanzia non hanno ancora trovato il modo di spiegare alle rondini come devono imbeccare i loro piccoli; e, soprattutto, non hanno ancora trovato il modo di farsi pagare i loro prodotti.
Così le rondini continuano, come sempre hanno fatto, a volare felicemente avanti e indietro con il gozzo pieno di
insetti e a imbeccare i loro piccoli, accorrendo prontamente ai loro richiami; e i piccoli continuano a spalancare i beccucci e a farsi ingozzare felici.
Per fortuna, anche i genitori umani stanno cominciando a capire che accudire i loro neonati è una faccenda di pelle, di baci, di tenere poppate, di rispetto e amore, e non una questione di bilance, orologi e tabelle di crescita; e stanno
ricominciando a tenere i loro bimbi in braccio, con sé giorno e notte, dormire con loro, allattarli a richiesta, rispondendo con sensibilità ai loro segnali.
E così sempre sarà, a dispetto di tutte le indicazioni contrarie.
Finché ci saranno insetti, ali, rondini, braccia e seni materni…
Antonella Sagone, IBCLC, psicologa
immagine tratta da: http://www.nzdl.org/gsdl/collect/fnl2.2/archives/HASHc292.dir/p47.gif
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