HAI RICERCATO IL TAG ‘allattamento’

C’è un momento della giornata che moltissime mamme attendono con ansia: il tardo pomeriggio.
In questa ora fatidica, anche il tuo angioletto si trasforma e diventa un noioso, lagnoso, esigente poppatore senza pause?!
Come mai?
La preoccupazione tipica -in agguato sempre nell’angolino della mente della mamma che allatta- si affaccia e ti bisbiglia: oh, povera me, non ho abbastanza latte?
Se invece in questi momenti classici c’è qualcuno in casa con te, il bisbiglio diventa una voce melliflua che ti consiglia caldamente di dare un’aggiunta, perché “cara, è evidente che non ti basta il latte a quest’ora, sono già tre volte che ti richiede il seno!”.

Diciamoci la verità, quando diventiamo genitori molti di noi vengono colpiti da una patologia ossessivo-compulsiva che in altri momenti della vita vedrebbe le persone che ci vogliono bene trascinarci più o meno di corsa da “uno veramente bravo” 🙂
La fissazione sulla cacca del pupo!!!
Adulti per il resto perfettamente sani di mente, diventano feticisti del pannolino.
Decine di telefonate tra mamme, nonne, zie, amiche del cuore, nelle quali si disserta della sfumatura di giallo o di verde…
Per non parlare della “letteratura mammesca”, quella in cui ogni segreto più puzzolente (è proprio il caso di dirlo…) viene svelato.
E se il pupo non fa la cacca?
TRAGEDIA!!!!!!
Poi, come al solito, se la mamma ha anche l’impudenza di allattare, ogni pannolino viene esaminato perché sicuramente ci dice qualcosa che regolarmente non va proprio nell’allattamento (come al solito…)!
Ragazzi, diamoci una regolata! La cacca dei neonati merita davvero tutta questa attenzione?

Prima o poi, quello che è entrato, deve uscire.

Davvero tutte le volte che fa – o non fa – la cacca, è il segnale di qualcosa che non funziona nell’allattamento o nel latte di mamma? I neonati quando nascono devono imparare a fare un sacco di cose che nell’utero non servivano, perché le cose lì dentro funzionavano in modo totalmente differente. Alla nascita, tra le varie novità, c’è pure quella di dover evacuare. Ma se non l’ha mai fatto, il nostro eroe, forse ha bisogno di impegnarcisi un po’, di fare “pratica”, non credete?
E così ecco che si spreme, diventa tutto rosso, si concentra per minuti e minuti, e spesso si interrompe pure nel bel mezzo della poppata…
Poi finalmente ecco che il prodotto di tanto lavoro, esce da dove deve uscire e… è liquido o poco ci manca! E allora? Tutta ‘sta fatica?? Per due/tre cucchiai di cremina gialla o verde?? 🙂
Diciamoci la verità: la cacca di un bambino allattato non dà l’idea di essere difficile da evacuare.
Ma insomma, mettiamoci nei suoi panni!! Ve l’ho detto: non l’ha mai fatto prima, sta imparando. Il meccanismo con il quale ognuno di noi evacua, cioè elimina attraverso le feci le sostanze di scarto, si chiama “torchio intestinale”. In pratica, si tratta di un lavoro dei muscoli intorno all’ano, che “spremono” le feci fuori dal nostro corpo. Come tutti i lavori muscolari, c’è da imparare come farli, e quanta forza metterci, e questo per il bambino può non essere così automatico ed intuitivo.

Dobbiamo allora dargli una mano? No, assolutamente no! Bando a termometrini, gambi di prezzemolo, e per carità, a clisterini vari.
L’aiutino avrà l’effetto esattamente contrario di quello che ci prefiggiamo: il bimbo non potrà imparare dai segnali del suo corpo, ma rea

girà da uno stimolo esterno. Proprio il modo giusto per non renderlo “autonomo” in una funzione fisiologica che deve imparare a gestire da solo.

E se non la fa tutti i giorni?
Un bambino allattato di solito nelle prime settimane fa la cacca tantissime volte, anche ad ogni poppata, perché ha un riflesso ch
e si chiama “riflesso gastro-colico”. Grazie a questo riflesso, quando il latte scende nello stomaco, l’intestino si libera (leggi anche qua: http://www.consulenteallattamento.it/2016/02/insomma-ma-la-cacca-la-deve-fare-sempre-tutti-i-giorni-o-no/). Ma questo riflesso poi passa (pensate un po’ se rimanesse sempre!) e così i genitori iniziano a preoccuparsi perchè si sono abituati a tanta abbondanza di scariche e pensano alla stitichezza. In realtà, un bimbo allattato, dopo circa le 6 settimane, può stare diversi giorni (anche una settimana!) senza fare la cacca, perchè il latte materno non contiene “sostanze di scarto”, crea così poca massa fecale, e il pupo per così dire, ne “ammucchia” un po’ prima di buttarla via. Riprende di solito a farne di più all’introduzione dei cibi solidi.

Ci sono alcune rare situazioni – e sottolineo il “rare” – dove ci possono essere dei problemi di allattamento, o gestione delle poppate, che tra le varie altre cose si manifestano anche con cambiamenti nella cacca del pupo. Se quindi sei preoccupata o in dubbio, rivolgiti alla IBCLC; che farà un’analisi a 360° della situazione, per verificare che non sia niente di preoccupante, o mandarti dal pediatra per ulteriori accertamenti.

 


Nell’ultimo secolo le condizioni di vita in Occidente sono cambiate in modo veramente incredibile. Peccato che come esseri umani abbiamo la memoria corta, e spesso non pensiamo a come vivevano anche solo i nostri bisnonni.

Grazie al miglioramento delle condizioni di vita, di alimentazione, abitative e sociali, abbiamo certo smesso o ridotto drasticamente di ammalarci di malattie dovute per es. ai parassiti o alle gravi carenze nutrizionali, eppure in Occidente siamo per certi versi molto meno sani di una volta.

In particolare c’è stato un aumento esponenziale di una serie di malattie anche molto serie, e la medicina in tutto il mondo sta cercando di capirne tutte le ragioni, per poterle prevenire prima che curare.

Alla fine egli anni ’80, l’epidemiologo britannico David Strachan ipotizzò che l’aumento di patologie allergiche come l’asma e il raffreddore da fieno, fosse dovuto al fatto che in Occidente i bambini sono molto meno esposti ai germi rispetto al resto del mondo e della storia dell’umanità. Inizialmente, come spesso accade, Strachan fu guardato con sospetto se non con ironia, ma andando avanti negli anni, molte ricerche hanno trovato risultati che riconducono proprio alla sua teoria, la cosiddetta “Teoria dell’igiene”.

In parole povere, la teoria dell’igiene dice che per via della minore esposizione ai germi nell’infanzia, in Occidente sono aumentati i malanni legati al sistema immunitario, sia in età infantile che in età adulta. Insomma, non abbiamo più occasione di entrare in contatto con una varietà di microrganismi, e farli “conoscere” al nostro “esercito”, le difese immunitarie. Inoltre la fissazione esagerata sulla “pulizia” e l’eliminazione dei germi ci ha portato danni invece che benefici: troppa pulizia non ci fa bene, ma male. (Abbiamo già parlato poi del fatto che viviamo normalmente in un ambiente dove vive la cosiddetta flora batterica, che generalmente non è patogena, anzi tiene a bada i germi cattivelli. I batteri non sono infatti sempre nostri nemici, anzi! Purtroppo ci è stato inculcato il concetto che batterio è uguale a malattia, ma questo è lontanissimo dalla realtà. La scienza ha calcolato che il rapporto batteri buoni o utili all’uomo contro batteri patogeni (cioè che portano le malattie) è di 1 a 30.000!!)

Il sistema immunitario, che è il nostro vero e proprio “esercito” e forza difensiva, se non può “farsi le ossa”, cioè allenarsi sui germi veri, non ha modo di diventare forte, e anche comincia a prendersela con quello che trova… per es con gli acari della polvere che diciamoci la verità, sono bruttarelli assai, ma alla fine che male ci fanno? … oppure col pelo di Fido e di Micio. In una normale casa, in verità, la flora batterica è difficilmente pericolosa. Bastano poi delle semplici accortezze come per esempio togliersi le scarpe sulla soglia quando si entra in casa (tra l’altro in questo modo il pavimento si sporca molto meno 🙂 ) .

Alcune ricerche hanno trovato (senza aspettarselo) che i primogeniti erano più soggetti ad asma, atopia e rinite allergica, rispetto ai figli successivi, e i ricercatori non si spiegavano il perché, dato che i fratelli hanno lo stesso DNA, vivono nello stesso ambiente, mangiano più o meno le stesse cose… La teoria dell’igiene risponde a questo dilemma: il secondogenito entra in contatto con più germi e flora batterica più ampia rispetto al 1° figlio, perché i genitori sono un po’ meno attenti forse, ma anche e/o soprattutto perché c’è il fratello che porta in casa più microrganismi (e anche “stranieri” per così dire) per via del fatto che va a scuola o frequenta altri bambini.

La stessa cosa si verifica coi bambini che entrano in contatto precocemente con altri bambini o che vivendo in condizioni disagiate hanno contratto malattie come l’epatite B o la salmonella, quelli che vivono insieme ad un animale domestico o da allevamento, o quelli che vivono in aziende agricole.

Tutto questo accade perché  in certe condizioni i bambini entrano in contatto con pochi germi, e il loro sistema difensivo (il sistema immunitario) non si è mai rinforzato in modo adeguato né ha fatto sufficiente “esperienza”.

Quindi, visto che abbiamo già la fortuna di vivere in ambienti estremamente più sani e puliti di quello che per buona parte della storia neanche i re si potevano permettere, non solo non serve cercare “il bianco più bianco”, o il pavimento asettico e “disinfettato” con il prodotto ad hoc antibatterico, ma addirittura se lo facciamo, creiamo un potenziale danno ai nostri figli .

Il pupo si mette le mani in bocca? I bambini lo hanno sempre fatto… e in casa che razza di schifezza potrà mai incontrare vostro figlio? Anche se non siete riusciti a lavare il pavimento questa settimana, alla fin fine vi troverà per lo più polvere atmosferica, residui di pelle e capelli, bricioline di cibo. Tutte cose che il suo organismo già conosce bene e non sono certo nemici pubblici della salute.  Se poi quel bambino è anche  allattato, proprio grazie al latte materno starà sviluppando al meglio il suo sistema immunitario e riceverà aiuto in più se dovesse averne bisogno.

Recenti ricerche hanno poi esteso il concetto della teoria dell’igiene oltre le malattie allergiche. Secondo tali studi, se il sistema immunitario “non ha niente da fare”, non se la prende solo con elementi esterni di per sé innocui come gli allergeni (pollini, alimenti ecc), ma con gli stessi nostri tessuti o organi. Questo spiegherebbe l’aumento delle patologie cosiddette “autoimmuni” nei Paesi più sviluppati: morbo di Chron, diabete, sclerosi multipla potrebbero essere in aumento proprio perché non facciamo lavorare abbastanza i nostri “soldatini” immunitari.

In attesa di ulteriori risposte dalla scienza, dovremmo forse riflettere sul fatto che il mondo in cui abbiamo la fortuna di vivere è già molto pulito, e non c’è bisogno di tanto accanimento nell’igiene.

In occasione della SAM 2011 (Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno – 1-7 ottobre), abbiamo inaugurato un ciclo di incontri-dibattiti gratuiti per futuri e neogenitori. A ottobre 2012 inizia il 2° ciclo di incontri gratuiti!

N.B.: Gli incontri sono totalmente gratuiti. I bambini sono sempre benvenuti.

Prenotate via mail o telefono perché la sala ha posti limitati. Si accetteranno le iscrizioni in ordine di arrivo.

Calendario incontri

Parto naturale – libertà di scelta

Venerdì 1 febbraio alle ore 18.00

con Marina Baldocci, ostetrica, IBCLC, co-autrice di
“Estate col pancione”
Alle donne in gravidanza dovrebbero essere date informazioni complete e scientificamente corrette rispetto alle opzioni a loro disposizione per avere un parto ottimale e meno medicalizzato, solo in questo modo potranno fare una scelta informata e, dunque, consapevole.

Incontro dedicato alle mamme in attesa, per informare e riflettere sulle scelte a disposizione attualmente, e per dare strumenti per poter scegliere il parto migliore per ognuna.

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In occasione della SAM 2011 (Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno – 1-7 ottobre), abbiamo inaugurato un ciclo di incontri-dibattiti gratuiti per futuri e neogenitori. A ottobre 2012 è iniziato il 2° ciclo di incontri gratuiti!

N.B.: Gli incontri sono gratuiti. I bambini sono sempre benvenuti.

Prenotate via mail o telefono perché la sala ha posti limitati. Si accetteranno le iscrizioni in ordine di arrivo.

Calendario incontri

Parto naturale – libertà di scelta

Venerdì 1 febbraio alle ore 18.00

con Marina Baldocci, ostetrica, IBCLC, co-autrice di
“Estate col pancione”
Alle donne in gravidanza dovrebbero essere date informazioni complete e scientificamente corrette rispetto alle opzioni a loro disposizione per avere un parto ottimale e meno medicalizzato, solo in questo modo potranno fare una scelta informata e, dunque, consapevole.

Incontro dedicato alle mamme in attesa, per informare e riflettere sulle scelte a disposizione attualmente, e per dare strumenti per poter scegliere il parto migliore per ognuna.

N.B.: Gli incontri sono totalmente gratuiti. I bambini sono sempre benvenuti.

Prenotate via mail o telefono perché la sala ha posti limitati. Si accetteranno le iscrizioni in ordine di arrivo.

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Incontri passati più recenti

Allattare al seno: perché? Tutte possono?

Martedì 29 maggio alle ore 18.00

con Martina Carabetta, IBCLC, autrice di
“Allattamento e coccole”, Bruno Editore

Incontro per mamme in attesa

– I benefici dell’allattamento
– Cosa fare per “prepararsi” ad allattare
– Il mio seno va bene? Il mio capezzolo è quello “giusto”?
– Avrò abbastanza latte?
– Rooming in, sì o no?
– Come capire se il bambino mangia abbastanza?
– Le azioni giuste per partire bene con l’allattamento
– Evitare ragadi, mastiti e ingorghi
– Cosa devo mangiare in allattamento?

In questo incontro per mamme in attesa potrete togliere i vostri dubbi e domande su come prepararvi ad allattare e partire col piede giusto!
Prenotatevi via mail o FB

Venite con abbigliamento comodo e calzettoni se possibile

– Lunedì 16 aprile alle ore 9.45

Lezione gratuita di YOGA IN GRAVIDANZA

con Jacqueline Knowles, insegnante Hata Yoga, esperta di Yoga in gravidanza e yoga per bambini
per future mamme

– Lunedì 16 aprile alle ore 10.45
Lezione gratuita di BABY YOGA

con Jacqueline Knowles, insegnante Hata Yoga, esperta di Yoga in gravidanza e yoga per bambini
per mamme e bambini da 0 a 12 mesi

– Martedì 17 aprile alle ore 18.00
Fare la nanna: si può fare!

con Martina Carabetta, IBCLC, e Antonella Sagone, IBCLC e psicologa
Incontro per futuri e neogenitori di bambini da 0 a 12 mesi
Quando nasce un bambino è finito il sonno dei genitori? Si può educare un bimbo a dormire? Dalla mitologia alle idee pratiche e concrete, soluzioni e strategie, passando per quello che davvero dice la scienza sul sonno dei pupi.

– Mercoledì 18 aprile alle ore 16.00 e 16.45
Lezione gratuita di MUSICAINFASCE (R)

con Daniele Montanari, insegnante associato AIGAM
per bambini da 0 a 36 mesi
Attenzione!! **pochi posti rimasti!! Scriveteci per conferma dell’orario disponibile!!**

– Lunedì 7 maggio – ore 17.00
– Martedì 8 maggio – ore 17.00

Bebè a costo zero. Quanto costa un figlio durante la crisi economica?

con Giorgia Cozza, giornalista e scrittrice, autrice di Bebè a costo zero. Guida al consumo critico per neo mamme e futuri genitori
Quanto costa avere un bimbo? Bebè a costo zero: realtà o utopia?
Crescere bimbi ( e genitori) felici senza spendere migliaia di euro

– Giovedì 10 maggio alle ore 17.00
E se poi prende il vizio?

con Alessandra Bortolotti, psicologa e autrice dell’omonimo best-seller.
Quali sono i vizi e quali i bisogni di un bambino? Diventare genitori tra reali necessità e pregiudizi culturali. Chi o cosa ascoltare quando si cresce un figlio? Libri, esperti, senso comune, istinto, cuore e ragione…

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LA GRAVIDANZA

PRIMO TRIMESTRE

Il primo trimestre di gravidanza è un momento magico e importantissimo.

Come ti sei sentita quando hai visto quella strisciolina sul test? Molte future mamme si confrontano con la sorpresa, l’emozione, la curiosità. Ma anche con tanti dubbi e domande, o qualche preoccupazione: è umano che sia così.

Ci vogliono 9 mesi per fare un bambino ma anche per fare una mamma. Deve costruirsi non solo un bambino vero, fatto di cellule e organi, ma anche l’immagine che la futura mamma ha del bambino. C’è una fase di accettazione a tutti i livelli, di ambientamento fisico, biologico e psicologico. Tutto questo è completamente nuovo e sconosciuto, e le domande e timori sono normali, soprattutto in un mondo dove le gravidanze e i bambini sono purtroppo pochi.

Così, spesso nel 1° trimestre la gravidanza dà dei fastidi tipici come le nausee.

Cosa devo fare all’inizio della gravidanza?

Anche se la gravidanza non è stata pianificata, e hai scoperto dopo qualche settimana di aspettare un bimbo, è bene cominciare a prendere consapevolezza al più presto ed ottimizzare la tua alimentazione e stile di vita, controllare il tuo stato generale di salute con esami del sangue e delle urine.

Che la tua sia una gravidanza pianificata o meno, devi fare una prima ecografia soprattutto se non sei certa della data del concepimento. La prima ecografia ha proprio lo scopo di verificare la data di concepimento, e che l’embrione si sia impiantato nell’utero.

Evita l’esposizione ad agenti fisici e chimici tossici, utilizza il meno possibile il telefono cellulare ed evita di portarlo addosso.

Quando si può fare il test di gravidanza sulle urine?

Se si vuole sapere precocemente se si è instaurata una gravidanza iniziale, è meglio non effettuare il test prima che siano trascorsi 3 giorni dalla mancanza, cioè 3 giorni dopo la data in cui sarebbero dovute venire le mestruazioni. Il test rileva la presenza della βHCG (gonadotropina corionica), un ormone prodotto dalla placenta e dall’embrione. E’ sempre meglio utilizzare la prima urina del mattino che è più concentrata. Non ci sono grandi differenze tra i test che si comprano in farmacia o al supermercato ma varia molto il loro costo.

Perché la mia ostetrica mi ha chiesto di fare un test di gravidanza sul sangue e poi me lo ha fatto ripetere dopo una settimana?

Il test quantitativo sul sangue, βHGC, misura il quantitativo della gonadotropina corionica prodotta dal feto e dalla placenta che all’inizio della gravidanza. In condizioni normali, la βHGC cresce molto rapidamente, e una doppia misurazione serve a comprendere se la gravidanza sta andando avanti o meno. I numeri di riferimento scritti al lato della risposta hanno una grande variabilità e non si può fare affidamento su di essi per datare la gravidanza, quindi non ti angosciare cercando di interpretarli da sola ma affidati alla tua ostetrica o ginecologo di fiducia. E’ importante eseguire le βHCG sempre nello stesso laboratorio perché ci può essere una differenza tra un laboratorio e l’altro e ciò renderebbe la risposta inattendibile.

Ho appena saputo di essere incinta, devo dare via il mio gatto?

Il pericolo del gatto sta nel fatto che potreste infettarvi con la toxoplasmosi che può provocare malformazioni nel feto. In ogni caso il 40 % della popolazione adulta ha già contratto la toxoplasmosi (che è asintomatica) ed è immune a nuove infezioni. Una delle analisi sul sangue da farsi all’inizio della gravidanza accerta proprio il tuo stato immunitario. Se l’analisi riscontra che hai già gli anticorpi, significa che durante la vita l’hai già avuta, e non potrai contrarla di nuovo, così ogni accortezza precauzionale è inutile e non necessaria per te: puoi mangiare ciò che vuoi, e coccolare il gatto senza alcun timore!

Il gatto, comunque, è portatore di toxoplasmosi solo se esce di casa e mangia topi – i diretti portatori della toxoplasmosi. Se il tuo gatto esce e potenzialmente può incontrare topi, basta lavarsi le mani con cura dopo averlo toccato, affidare a qualcun altro la pulizia della sua lettiera ed evitare di dargli carne o pesce crudi che potrebbero essere contaminati con escrementi di topo. Dal momento che il topo è il vero responsabile, è importante che voi stesse evitiate i cibi potenzialmente contaminati (carne, pesce e latte crudo), e che laviate bene l’insalata.

Cosa succede dentro la pancia?

Nella prima settimana:

  • Mamma. A una settimana dal concepimento, il tuo corpo invia dei messaggi chimici che bloccano il ciclo mestruale.
  • Bimbo. In queste 3 settimane ha un bel da fare! Da semplice ovulo fecondato che ha preso la strada lungo una tuba di Falloppio alla velocità di 1mm e mezzo l’ora, verso l’utero. Nel frattempo moltiplica le sue cellule raddoppiandole circa ogni 12 ore, e inizia quindi ad impiantarsi nell’endometrio.  Ora viene chiamato blastocisti e conta circa un centinaio di cellule.

Nella 2° settimana:

  • Mamma. Alcuni test di gravidanza possono dirti già che sei incinta!
  • Bimbo. L’embrione sta ultimando la sua sistemazione (annidamento) sulla parete dell’utero. Iniziano a comparire cellule diverse, che si mettono insieme in due strati, chiamati foglietti embrionali . Si formano anche degli spazi vuoti, che diventeranno l’intestino del bambino, e la cavità amniotica.

Nella 3a settimana:

  • Mamma. È presto per avere un qualsiasi sintomo ma tutto il tuo assetto ormonale sta cambiando.
  • Bimbo. l’embrione, grande quasi come la capocchia di spillo, si ripiega su se stesso a formare un tubicino e compare un terzo foglietto che diventerà il sistema vascolare, il sangue, i muscoli, e molte altre cose ancora.

Nella 4a settimana

  • Mamma. Ormai tutti i test possono confermarti che sei incinta!
  • Bimbo. Alla fine di questa settimana l’embrione è lungo circa 5 mm, e ha aumentato la sua massa di 7000 volte rispetto a quella che aveva allo stadio di zigote. Ora è definito anche se è un solo piccolo, o se sono dei gemelli. Inizia la formazione degli organi.

Nella 5a settimana

  • Mamma. Non arriva il ciclo! Se fino ad ora non ci avevi pensato, ora il dubbio si fa più concreto.  Alcune mamme iniziano ad accorgersi di alcuni cambiamenti molto lievi, come una maggiore sensibilità agli odori.
  • Bimbo. le cellule di ogni singolo foglietto embrionale stanno differenziandosi in modo più marcato, a seconda della strada di sviluppo che devono prendere. Queste settimane sono importantissime per lo sviluppo sano e corretto del bambino!

Nella 6a settimana

  • Mamma. Cominci a  sentire la nausea, in particolare la mattina? Questo è un tipico sintomo piuttosto frequente, dovuto agli ormoni della gravidanza.
  • Bimbo. Misura circa 7-9 mm, scalcia e nuota nel liquido amniotico, e il cuore che già batteva da diversi giorni, inizia a far circolare il sangue all’interno di tutto l’embrione.

Nella 7a settimana

  • Mamma. Forse senti già il seno diverso dal solito: più turgido e sensibile. Potresti anche sentirti più stanca e assonnata del solito, e vorresti dormire a tutte le ore!
  • Bimbo. Si sono formati la testa ed i piedi. È provvisto di occhi, reni e polmoni rudimentali.

Nella 8a settimana

  • Mamma. È il momento di una prima visita e dell’ecografia per vedere che nell’utero sia tutto a posto. L’utero è diventato più o meno grande come un’arancia, ma non si vede certo ancora la pancia!
  • Bimbo. Misura circa 15 mm, e ha assunto una sua fisionomia! Prendono forma addirittura già le gemme dei futuri denti. Crescono le gambe e le braccia e quasi si vedono anche le ginocchia

Nella 9a settimana

  • Mamma. Potresti avere l’impressione che la vita sta iniziando a ingrossarsi. Attenta a quando ti alzi, potresti avere giramenti di testa!
  • Bimbo. Ora pesa circa  1,5 grammi! Sono apparse le dita dei piedi e il bambino ha riflessi muscolari alle eccitazioni esterne!

Nella 10a settimana

  • Mamma. Hai ancora nausee? Sei quasi alla fine, coraggio! Mangia poco e spesso, per avere meno fastidio.
  • Bimbo. Inizia a intravedersi il sesso del piccolo e i genitali esterni hanno iniziato a formarsi. Ora il suo aspetto diventa ancora più umano, e perde la coda.

Nella 11a settimana

  • Mamma. Attenta al sole, potrebbero venirti delle antipatiche macchie (cloasma gravidico). Sarai ingrassata da 900 grammi a 1,3 Kg di peso (circa il 10% del peso totale di fine gestazione).
  • Bimbo. È lungo circa 7 centimetri ed entrerebbe nel palmo di una mano. Si sono formati quasi tutti gli organi principali ed il periodo critico del suo sviluppo è terminato.

Nella 12a settimana

  • Mamma. L’utero è cresciuto e si sposta sopra alle pelvi perché non ci sta più!  Aumenta il tuo sangue, così vedi più vene in superficie e potresti sentire più caldo. Hai preso un paio di kg?
  • Bimbo. Pesa 14 grammi ed è lungo 8 centimetri. Puoi vederlo muovere braccia e gambe tramite l’ecografia.

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Molte mamme durante la gravidanza si chiedono se riusciranno ad allattare.

Forse in famiglia non ci sono altre donne a cui chiedere, o forse le esperienze avute sono state negative, oppure hai tante domande e dubbi e poche risposte.

Bisogna “preparare il seno” prima del parto?

Come evitare le ragadi?

La dimensione o l’aspetto del seno o del capezzolo ti preoccupano?

Meglio allattare a orario o a richiesta?

Come fare per avere sempre latte a sufficienza?

Hai avuto problemi col tuo primo figlio e vorresti evitarli questa volta?

Hai sentito dire sull’allattamento di tutto e il contrario di tutto  e vorresti fare un pò di ordine?

Come prendere il meglio dalla routine ospedaliera?

Questo corso intensivo preparto tenuto da Martina Carabetta, fondatrice di Latte & Coccole, IBCLC (Consulente professionale in allattamento), si rivolge proprio alle future mamme e papà.

Il corso, teorico e pratico, è stato pensato per darti le informazioni e gli strumenti corretti per partire col piede giusto con l’allattamento.

Evitare gli errori più comuni che provocano ragadi, dolori ai capezzoli, ingorghi, scarsità di latte; imparare a mettere bene il bambino al seno; gestione normale dell’allattamento e aspettative realistiche. Confronto con altri futuri genitori. Video esplicativi, foto e simulazioni ti aiuteranno ancora meglio a rispondere alle tue domande e toglierti le preoccupazioni.

Orari e giorni:

sab 14 genn dalle 15.30 alle 18.00

merc 18 genn dalle 15.30 alle 18.00

Posti: 15
Costo: 70,00 €  – i papà sono i benvenuti (come le zie, le nonne, ecc) senza costi aggiuntivi!

Venite con abbigliamento comodo tipo tuta o pantaloni morbidi e calzettoni

bk5gueaaxqsfftedbkohQuesti sono esempi delle situazioni più comuni che ci troviamo ad affrontare:

• Analisi della situazione, anche in bambini che crescono poco o stanno calando di peso
• Risoluzione dei problemi in un allattamento critico
• Risoluzione di ragadi, dolori al seno, ingorghi e mastiti, rifiuto del bambino a poppare, quando la mamma ha poco latte, ecc.
• Fisiologia dell’allattamento e applicazione alla situazione concreta
• Valutazione della gestione dell’allattamento
• Valutazione delle poppate e riconoscimento di eventuali correzioni da apportare (posizionamento ed attacco, strategie o ritmi, ecc)
• Risoluzione di problematiche di allattamento
• Rassicurazione su dubbi e incertezze delle neomamme e neopapà
• Dare riconoscimento e fiducia alle neomamma e neopapà sulle loro competenze come genitori
• Rientro a lavoro
• Svezzamento (introduzione cibi solidi) e distacco dal seno
• Condizioni particolari, come in caso di gemelli, prematuri, cesareo, malattie della mamma o del bambino.
• Reperimento di informazioni aggiornate su compatibilità dell’allattamento con patologie e terapie
• Rapporto tra allattamento e sonno

L’analisi del contesto e interventi di correzione o modifica nelle strategie o nei ritmi, permettono di ribaltare le sorti di un allattamento problematico e di risolvere situazioni frequenti come dolori al seno, ingorghi e mastiti, rifiuto o difficoltà del bambino a poppare, crescita insufficiente, quando la mamma ha poco latte, ecc. La consulente IBCLC può anche aiutare la donna quando allatta in condizioni particolari, come in caso di gemelli, prematuri, cesareo, malattie della mamma o del bambino.
Infatti sono veramente poche le controindicazioni assolute all’allattamento, che nella grande maggioranza dei casi può essere mantenuto o recuperato anche quando ci sono ostacoli.

Alcune domande alle quali rispondiamo quotidianamente:

– Come posso prevenire o curare i dolori ai capezzoli o le ragadi?
– Cosa posso fare per l’ingorgo?
– Come posso aiutare il mio bambino che non riesce ad attaccarsi al seno?
– Perché il mio bambino si addormenta durante la poppata e si sveglia e piange appena cerco di metterlo giù?
– Come faccio a sapere che il bambino sta mangiando abbastanza?
– Come capisco se ha fame o vuole altro?
– Ho abbastanza latte?
– Come posso aumentare la mia produzione di latte?
– Perché il mio bambino è cresciuto poco? Come posso farlo crescere di più?
– Perché il bambino risveglia così spesso?
– Come posso riposare abbastanza mentre allatto a richiesta?
– Come faccio a sapere se il mio bambino poppa correttamente?
– Dovrei usare un ciuccio?
– Come posso organizzarmi quando rientrerò a lavoro? Devo svezzarlo prima?
– Come faccio ad allontanarmi se rifiuta il biberon?
– Come può aiutarmi il papà?
– Come faccio ad organizzarmi con gli altri bambini?
– Potrei aver bisogno di un tiralatte? Come si usa?
– Come posso mantenere la produzione o far avere latte al mio bambino ricoverato?

Vi sono molte altre domande che le mamme ci pongono. Questa lista non è esaustiva! Se hai una domanda e pensi di essere l’unica ad avere una situazione così difficile o strana, parlare con noi può aiutarti a capire cosa sta succedendo e trovare una soluzione, nonché sentirti meno sola: sicuramente ci sono altre mamme che l’hanno già incontrato tali difficoltà!

Se hai bisogno di toglierti dubbi o ansie, hai un problema di allattamento, o vuoi muoverti in anticipo dalla gravidanza e partire col piede giusto, puoi prenotare la tua visita in ambulatorio, a domicilio, o a distanza se non sei a Roma, contattaci (ecco i nostri recapiti) o scrivici da questa pagina: http://www.consulenteallattamento.it/consulenza-allattamento/ .

Sono veramente rare le controindicazioni assolute all’allattamento, che nella grande maggioranza dei casi può essere mantenuto o recuperato anche quando ci sono ostacoli.

La IBCLC è una figura professionale sanitaria nata negli USA, dove affianca anche il personale ospedaliero. La IBCLC si occupa specificatamente di allattamento e possiede le competenze tecniche e di relazione per prevenire, riconoscere e superare gli ostacoli ad un allattamento sereno.

La qualifica si acquisisce superando l’esame gestito dall’ ente internazionale IBLCE (International Board Consultant Lactation Examiners) e mantenendo l’aggiornamento costante grazie a periodiche riqualificazioni per titoli ed esami (ogni 10 anni l’esame deve essere ripetuto). Per accedere all’esame è necessario presentare un curriculum che certifichi che il candidato possiede anni di pratica nel campo dell’allattamento materno, nonché una formazione aggiornata e specifica. L’esame per accedere al diploma è riconosciuto a livello internazionale e si tiene annualmente lo stesso giorno in tutto in mondo.
Questo meccanismo automatico di formazione continua e di certificazione delle competenze garantisce la serietà della professione e tutela le madri e i bambini .
In Italia questa figura professionale esiste dal 1991. Attualmente vi sono circa 150 IBCLC in tutto il territorio nazionale.

Grazie alla specifica formazione, la IBCLC sostiene, guida e informa le mamme e i papà, rispetto alla gestione dell’allattamento, in modo individualizzato e rispettoso delle priorità e del vissuto della madre, del bambino, e di tutta la famiglia, in ogni momento dalla gravidanza allo svezzamento.
La IBCLC possiede le capacità, le conoscenze e gli atteggiamenti per identificare i bisogni della coppia madre-bambino allattato al seno al fine di prevenire, riconoscere e risolvere le eventuali difficoltà legate all’allattamento e per intervenire in modo specifico se subentrano difficoltà.
La Consulente per l’allattamento materno può intervenire in ogni fase del processo di allattamento, che inizia con la gravidanza e termina con la fine dell’allattamento materno, quindi già nei corsi preparto e in reparto maternità. Molto importante è il momento delicato dell’immediato postparto e del rientro a casa, ma anche qualsiasi altro momento successivo durante l’allattamento e fino allo svezzamento del bambino dal seno .
La durata degli interventi dipende molto dal tipo ed origine del problema, dal tipo di soluzione identificata, dalla capacità della mamma di mettere in atto i suggerimenti ricevuti e dalla risposta che dà il bambino.
La consulenza sull’allattamento è svolta non solo nei confronti delle madri, ma anche dei papà e, talvolta anche dei nonni perché si ritiene che tutta la famiglia debba comprendere l’importanza dell’allattamento e condivida gli sforzi che vengono effettuati in questo senso, sostenendo la neomamma in questo impegno.
Grazie alla specifica formazione, la IBCLC sostiene, guida e informa le mamme e i papà, rispetto alla gestione dell’allattamento, in modo individualizzato e rispettoso delle priorità e del vissuto della madre, del bambino, e di tutta la famiglia, in ogni momento dalla gravidanza allo svezzamento dal seno.

Se hai bisogno di toglierti dubbi o ansie, hai un problema di allattamento, o vuoi muoverti in anticipo dalla gravidanza e partire col piede giusto, puoi prenotare la tua visita in ambulatorio, a domicilio, o a distanza se non sei a Roma, contattaci (ecco i nostri recapiti) o scrivici da questa pagina: http://www.consulenteallattamento.it/consulenza-allattamento/ 

Quali sono le situazioni per cui posso consultare un’IBCLC?

Descrizione: minicorso preparto per future mamme e papà, teorico e pratico, per chi non ha tempo o non ha ancora deciso se iscriversi al corso settimanale. Informazioni pratiche su gravidanza, travaglio e parto, ed esercizi per vivere meglio la gravidanza e prepararsi al parto. Venite con abbigliamento comodo, per es. tuta e calzettoni.
sabato 25 settembre 10.00-16.30
Posti: 15
Costo: 70,00 € – pranzo incluso !
Agevolazioni: 30% di sconto per gli iscritti al corso settimanale
Buono sconto di €25,00 per chi partecipa anche al minicorso “Allattamento -Partire col piede giusto”

•    Allattare passo dopo passo Partire col piede giusto: la prima poppata. Come posizionare e aiutare il tuo bambino ad attaccarsi al seno. Evitare i problemi più comuni (ingorghi, ragadi, poco latte, rifiuto del seno, ecc)
•    Difficoltà alla nascita: e se succede qualcosa? Confrontarsi con la paura. L’energia positiva che ti resta della gravidanza. Riconoscere il travaglio.

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